lunedì 8 giugno 2015

Marta Dassù: la lotta contro la fame e la battaglia per i diritti delle donne coincidono

Rafforzare i diritti delle donne e consolidare le loro capacità in campo agricolo sono fattori chiave per aumentare la sicurezza alimentare.
La lotta contro la fame e la battaglia per i diritti delle donne coincidono. Non solo perché le donne sono – da un punto di vista storico e naturale – le principali agenti della nutrizione, ma anche perché hanno ormai una presenza significativa nella realtà produttiva agricola. Da questo punto di vista, la Women for Expo Alliance, creata in occasione di Expo Milano, è un progetto necessario e del tutto giustificato.
Secondo i dati della FAO le donne costituiscono il 43% della forza lavoro mondiale nel settore agricolo. E questa percentuale aumenta (oscillando tra il 50% e il 70%) in molte nazioni dell’Africa subsahariana.
Il problema è che esistono ancora delle barriere che limitano e penalizzano le capacità produttive delle donne. Tali barriere includono uno scarso accesso ai finanziamenti per l’agricoltura, restrizioni sulla proprietà della terra (soprattutto sui diritti di eredità), la carenza di input produttivi e forti limitazioni nell’accesso all’educazione. Abbattere queste barriere è fondamentale per compiere ulteriori progressi nella lotta alla fame e alla malnutrizione, di cui ancora soffrono quasi 800 milioni di persone.


In breve: non c’è alcuna vera possibilità di migliorare la sicurezza alimentare senza un empowerment delle donne nel settore agricolo. Con più diritti e più strumenti, le donne diventeranno la forza trainante di quell’aumento della produzione agricola che è indispensabile per combattere fame e malnutrizione.

Marta Dassù, Presidente esecutivo di WE-Women for Expo

(estratto dell'intervento alla conferenza stampa della Women for Expo Alliance, 6 giugno 2015)


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