mercoledì 19 settembre 2012

Verso una nuova organizzazione del lavoro: il metodo ROWE



Non servirebbero sondaggi – ma i sondaggi lo confermano – per sapere che non siamo troppo soddisfatte dei ritmi e dei tempi delle nostre vite. Nonostante i progressi tecnologici e le nuove esigenze della knowledge economy, l’organizzazione del lavoro è in buona parte ancora oggi come 100 anni fa: cartellino alla mano, lunghe file in strada, tutti alla stessa ora, riunioni infinite. 
Il guaio vero di questa distonia è che molte persone, soprattutto donne, soprattutto mamme, rifiutano l’eccesso di compromessi e ripiegano su soluzioni più a misura di vita. Part time, ruoli secondari, rinuncia a percorsi di carriera più ambiziosi, inoccupazione. 

Solo una donna su dieci nei CdA? Non ci servono le “pari opportunità” per arrivare lassù, ma una definizione diversa dei tempi e dei modi per restarci. Finché la carriera sarà sinonimo di totale abnegazione – anche in modo inefficiente – poche donne la sceglieranno. Perché a molte persone piace fare anche altro e l’ufficio rifugio deve diventare un reperto del passato.


Per approfondire:


Riccarda Zezza, Piano Cguest blogger

2 commenti:

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